Scultore, architetto, ingegnere, rimatore e scrittore d’arte perugino, ma fiorentino d’adozione per gusto e formazione, Vincenzo Danti fu raffinato intellettuale e interprete
manierista di Michelangelo.
Tra i principali scultori del tardo rinascimento oggi è pressoché sconosciuto ai più. Soprannominato “discepolo di Michelangelo” al Danti fu affidato l’onore di progettare una delle quattro sculture basamentali in terracotta dipinta a finto marmo, per le esequie del “terribile Buonarroti”: una statua grande più del naturale, "che sotto n'aveva un'altra come soggetta e vinta, di simile grandezza, ma raccolta in stravaganti e diverse attitudini raffigurante l’ingegno che vince l’ignoranza" .
Colto da febbre improvvisa, il poliedrico “perusino Danti” fece testamento in Perugia il 21 maggio 1576 e qui morì il 26 maggio dello stesso anno.
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