di Gianluca Ferrari
Maxime Maufra, artista talvolta puntinista, pittore di paesaggi e marine di Bretagna.
Avviato dalla famiglia alla carriera di uomo d’affari, “sterzò” il proprio destino per diventare pittore. Fortemente influenzato da Gauguin, dagli impressionisti e in particolare dai neoimpressionisti diventò pittore ufficiale del dipartimento della marina francese.
Dal 1889 “anima” a Parigi un fatiscente edificio la cui struttura somigliava a un “battello levatoio” trasformandolo in ritrovo di: artisti, poeti, scrittori, da Paul Gauguin a Soffici, da Juan Griss a Brancusi. Vi erano diversi piani e ogni atelier aveva camera da pranzo e da letto.
Ci si lavava nei “tub” (tinozze), si ricevevano amanti e amici. In quell’edificio il “ Bateu Lavoir” nacquero “Le demoiselles d’Avignon” il primo quadro cubista di Pablo Picasso. Maxime, di suo, sarà artefice di uno stile piacevole, caratterizzato da colori accesi in linea con le tendenze artistiche dell’epoca. Da “preciso” qual’era, morirà dipingendo colto da infarto, ma solo un attimo dopo aver finito di sistemare correttamente il cavalletto.
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