di Gianluca Ferrari
Piero di Cosimo artista d’ “ingegno astratto e difforme” come lo definì il Vasari . Certo
quest’ultimo - Vasari - era un uomo d’ “ordine”, ma singolare Piero lo era davvero.
Non voleva che le stanze si spazzassero, si fermava lungamente a considerare i muri
contro i quali sputavano le persone malate: “si riduceva a mangiar continuamente ova
sode e per risparmiare il foco, le coceva quando faceva bollir la colla; e non sei, o otto per
volta, ma una cinquantina, e tenendole in una sporta, le consumava a poco a
poco…aveva a noia il piagner de' putti, il tossir de li uomini, il suono delle campane, il
cantar de' frati”… e diceva male di medici e speziali. Morì di peste.
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